

IL MITO DI JALTA
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Tra il 1944 e il 1945 si ponevano le basi della rottura della Grande Alleanza che sino a quel momento aveva tenute unite le potenze capitaliste anglosassoni, Stati Uniti e Regno Unito, all’Unione Sovietica con l’obiettivo comune di sconfiggere il Tripartito. Fu in quel frangente che cominciarono a maturare i semi di quella che poi sarebbe divenuta nota come Guerra Fredda. Attraverso una attenta analisi dei documenti e una rilettura di quanto fu veramente deciso alla conferenza di Jalta, questo saggio evidenzia la differenza di mentalità e di prospettiva tra Roosevelt e Churchill nel negoziare con Stalin. La determinazione di quest’ultimo nel tenere immune dal “contagio capitalistico” l’URSS e i territori conquistati lo porterà a estremizzare la logica churchilliana delle sfere di influenza e velocizzare la divisione dell’Europa in blocchi contrapposti. In questo processo, Jalta va vista come un tentativo di evitare tale sistema piuttosto che la sua conferma.
Roberto Motta Sosa si è formato all’Università Cattolica di Milano. Studioso di storia delle relazioni internazionali e analista di politica internazionale, ha pubblicato svariati studi sull’area mediorientale e una monografia sulle origini della questione israelo-palestinese con il titolo Il Medio Oriente conteso. Israeliani e palestinesi in un conflitto lungo un secolo (2023). Ha collaborato con prestigiosi centri studi nazionali e internazionali, tra cui Fondazione De Gasperi, Geopolitica.info, Atatürk Research Center, per i quali è stato autore di paper e analisi. Nel 2025 ha contribuito con il capitolo “La Turchia tra proiezione regionale e aspirazioni globali: sfide e grand vision nell’era del disordine mondiale” al volume miscellaneo Competizione globale, conflitti regionali e crisi politiche, edito nell’ambito del progetto di ricerca su Europa Orientale, Medioriente e Indopacifico e curato dal Professore Andrea Carteny (Università “La Sapienza” di Roma). È inoltre commentatore per gli scenari di politica internazionale per diversi media radio-televisivi.