IL MONDO È UNA RIFLESSIONE DELLA MENTE

15,00

Autore

Xue Mo

Collaboratori

Prefazione di Maria Morigi

Pagine

200

Anno

2022

ISBN

9791280769237

Collana

Xue Mo, al secolo Cheng Kaihong è uno degli autori cinesi contemporanei più interessanti, il fatto che provenga dall’Ovest della Repubblica Popolare é una delle molte dimostrazioni del rilancio che la regione, un tempo vista come “periferia” della Cina sta attraversando, grazie a notevoli investimenti anche nel campo dell’istruzione e della cultura.
Nato a Liangzhou, nella zona di Gansu, laureato in Letteratura, è anche Vicesegretario dell’Associazione Scrittori di Gansu e Decano dell’Istituto di Ricerca sulla Cultura Shangpa a Guangzhou. Xue Mo si considera ispirato principalmente dalla figura e dall’opera del romanziere russo Leo Tolstoj e dalla leggenda cinese ripresa dal romanzo classico “Viaggio in Occidente” Xīyóu Jì dell’ erudito Wú Chéng’ēn, pubblicato anonimo nel 1590, il cui protagonista ‘Re Scimmia’ – Sun Wukong – nella sua gioventù era stata una figura eroica (cui Xue Mo si sente particolarmente legato) che aveva percorso la Via dell’Illuminazione dopo innumerevoli avventure in compagnia del monaco e personaggio storico Xuánzàng (VII secolo).
È arrivato alla fama coi tre volumi della “Trilogia del Deserto”: Riti del Deserto, Cacciatori del Deserto e Il Passo della Tigre Bianca; in seguito anche la sua “Trilogia dell’Anima” (Il Santo Monaco e la Donna-Spettro, Gli Incantesimi di XiXia e Il Mastino Sacro della Dinastia XiXia) ha riscosso grande successo. Oltre alla narrativa Xue Mo ha scritto diversi libri sulla spiritualità buddista e il suo posto nella vita dell’Umanità Moderna. è raggiungibile e contattabile dai suoi lettori e ‘follower’ all’indirizzo email xuemo1963@163.com
In questo testo l’autore guida il lettore (cinese o forestiero che sia) alla scoperta delle Verità profonde della spiritualità buddista, esemplificandogli in maniera chiara e semplice concetti apparentemente ostici come l’impermanenza, la rinuncia al mondo delle apparenze, la dedizione alla saggezza e alla conoscenza come Beni Ultimi, infinitamente più desiderabili (e duraturi) di qualunque soddisfazione materiale. Un’opera del genere, pubblicata mentre la Cina sta raccogliendo i frutti del proprio colossale sviluppo economico costruito negli ultimi quaranta anni di Riforme, potrebbe sembrare inattuale o persino azzardata, ma nella visione di Xue Mo non esiste contrasto tra le aspirazioni dello spirito e il miglioramento delle condizioni socio-economiche, a patto che queste ultime non finiscano per eclissare o sminuire le ben più pressanti necessità della Vera Mente.
Anzi, approfondire la morale buddista esposta e illustrata in queste pagine può risultare molto utile per comprendere la filosofia profonda dietro al rifiuto cinese dei “giochi a somma zero” e alla determinazione della dirigenza di Pechino (anche grazie a imprese come la ‘Belt and Road Initiative’) a rendere la crescita economica un’occasione di “mutuo beneficio” e un volano di sviluppo anche per molti Paesi che in passato hanno pagato (con sfruttamento e colonialismo) il ‘conto’ della ricchezza e dello sviluppo del cosiddetto ‘Primo Mondo’.

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