RISORGERE DALLE ROVINE

Macerie, debiti di guerra, enormi difficoltà nel reperire ogni genere di risorsa e continui tentativi di sabotaggio: questa era, in estrema sintesi, la base su cui si voleva edificare la Repubblica Democratica Tedesca, lo Stato che si poneva come obiettivo la realizzazione di una società totalmente nuova. Lo Stato che sarebbe sorto nella Germania Orientale al termine del secondo conflitto mondiale basava il senso della sua esistenza sulla sua natura socialista: uno Stato al cui centro erano posti i lavoratori. La nuova società sarà solidale, coesa, fisicamente e spiritualmente integra, basata sui più alti valori etici, impegnata in un continuo miglioramento dal quale ogni suo cittadino avrebbe tratto beneficio. Sembrava un’esperienza destinata a finire sul nascere. Eppure quello Stato è sorto, ed ha saputo, nonostante grandi ostacoli, garantire ad ogni suo cittadino ciò che ancora oggi Stati più ricchi ed evoluti non fanno: il soddisfacimento delle necessità fondamentali della vita, l’effettiva partecipazione ai processi politici, economici e sociali, un tenore di vita commisurato al proprio lavoro, la possibilità di raggiungere grandi traguardi a prescindere dalle condizioni inziali. Anche se l’esperienza del socialismo in terra tedesca è terminata nel 1990, essa ha dimostrato che è possibile creare una società dove nessuno è abbandonato a sé stesso e dove l’impegno collettivo può portare a raggiungere obiettivi solo apparentemente impossibili.

“I funzionari dello Stato e dell’economia, gli insegnanti ed educatori promuovono – insieme con i genitori e le organizzazioni sociali – l’abilitazione e la disponibilità della gioventù ad un modo di vivere sano, all’allenamento intellettuale e fisico, alla ricreazione attiva, al vitto sano e al rifiuto dell’abuso di generi voluttuari.”